L'Economia domestica a portata di mano - secondo incontro

Si è tenuto ieri il secondo incontro virtuale del percorso “L’economia domestica a portata di mano” promosso dall’Ambito Territoriale 10 di Fabriano, in collaborazione con la Dott.ssa Mangoni dell’ADICONSUM (Associazione Difesa dei Consumatori e Ambiente). 

Obiettivo principale della lezione orientarci verso scelte più ponderate in materia di consumi energetici. 

Abbiamo capito quanto consapevolezza e attenzione possano fare la differenza: comprendere il significato delle voci presenti in bolletta, assicurarsi che i contratti in essere siano destinati all’uso effettivo, oltre che ricordarsi di inviare l’autolettura del proprio contatore, sono soltanto alcuni dei comportamenti che possono evitarci bollette salate e diminuire il nostro impatto sull’ambiente.

Prendersi il giusto tempo per la lettura delle clausole contrattuali e informarsi su tempi e modalità di attivazione e rescissione dei contratti, sono accortezze che diventa indispensabile adottare quando ci viene proposta la stipula di un nuovo contratto.

Cominciando con la distinzione di base tra mercato tutelato e mercato libero, sono stati presi in esame i parametri per la valutazione del fornitore che meglio soddisfi il nostro fabbisogno energetico, soprattutto in vista del passaggio, nel campo dell’energia elettrica, verso il mercato libero a cui quasi 20 milioni di italiani dovranno far fronte per la fornitura di energia elettrica entro il primo gennaio 2022.

Un dato interessante è emerso. Soltanto il 20% degli aventi diritto usufruiscono dei bonus messi a disposizione dal Governo per la fornitura di energia elettrica, acqua e gas.

Si tratta di agevolazioni destinate a specifiche fasce di popolazione, quali percettori di Reddito di cittadinanza, famiglie a basso reddito e chi per un disagio fisico, necessita di attrezzature elettriche in ambiente domestico. Presentando il proprio ISEE e la documentazione relativa ai contratti di fornitura presso i Centri di Assistenza Fiscale o gli Uffici Comunali, gli interessati potranno attivare la procedura e usufruire del bonus.

Per saperne di più rimandiamo a www.adiconsummarche.it, il sito ufficiale dell’Associazione Difesa dei Consumatori e Ambiente. 

Sono aperte le iscrizioni al terzo e ultimo appuntamento fissato a mercoledì 9 dicembre, questa volta ci confronteremo con il modello ISEE e la dichiarazione dei redditi.


L’economia domestica a portata di mano - appuntamento del 26 novembre

Che si tratti della spesa alimentare settimanale o del guasto improvviso dell’auto, per il buon andamento dell’economia familiare è essenziale che le somme a disposizione siano tenute sotto controllo il più possibile. Ma come possiamo gestire in modo efficiente le risorse economiche a nostra disposizione nonostante la crisi di questi anni le abbia progressivamente ridotte? 

A questo interrogativo ha risposto la dott.ssa Loredana Baldi di Adiconsum che durante il primo incontro del corso “L’economia domestica a portata di mano”, ha fornito al gruppo partecipante le strategie per un sano controllo del proprio budget familiare.

Grazie a semplici gesti ognuno di noi può monitorare e gestire con consapevolezza le somme a disposizione, evitare sprechi e debiti superflui e affrontare spese impreviste.

Tra i materiali consegnati ai partecipanti, oltre alle schede di supporto alla didattica, un utile modello di prospetto economico familiare, fornito come base di partenza per monitorare il flusso delle proprie finanze. L’approccio didattico “laboratoriale” e il dialogo diretto con la docente e tra i partecipanti è stato valutato molto positivamente dal gruppo, che ha già confermato la propria presenza ai prossimi appuntamenti.

Un buon risultato che preannuncia una partecipazione ancor più consistente alle prossime lezioni.

Il 2 dicembre dalle 9,30 alle 11,30 parleremo di bollette, bonus acqua, luce e gas e di come tenere sotto controllo i consumi di casa, mentre mercoledì 9 dicembre dalle 9,30 alle 11,30 affronteremo la dichiarazione dei redditi ed il modello ISEE.


l'economia domestica a portata di mano

Le iscrizioni per i tre incontri si possono fare anche separatamente se si vuole partecipare solo ad uno di questi. Possono essere fatte anche dopo il 24 novembre per le date successive di mercoledì 2 e mercoledì 9 dicembre. Per l'appuntamento di giovedì 26 novembre le iscrizioni rimangono aperte fino al raggiungimento massimo di 20 persone.



 

L’ HOUSING FIRST: DALLA STRADA ALLA CASA


L’Ambito territoriale 10 di Fabriano guarda a nuove strategie di intervento puntando sulla formazione di operatori e volontari.

Si è concluso il 10 novembre scorso il percorso formativo online, “Housing First: dalla strada alla casa”, destinato agli assistenti sociali e ai giovani ora impegnati nel Servizio Civile.

Grazie all’autorevole docenza di Giuseppe Dardes, formatore esperto della FIO.psd (Federazione Italiana degli Organismi per le Persone senza Dimora), operatori e volontari hanno preso in analisi una delle più accreditate metodologie di intervento ad oggi messe in pratica per il contrasto dell’Homelessness: l’approccio Housing First, contenuto anche nelle “Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia” che ad oggi rappresenta il testo di riferimento principale per lavorare con le persone senza dimora.

Secondo la classificazione ETHOS descritta nel testo e approfondita in sede di corso, i fattori che possono aumentare, in contesti e con modalità differenti, il rischio di esclusione sociale, determinano le quattro principali condizioni di homelessness indicate dagli studiosi: (senza tetto, senza casa, sistemazione insicura, sistemazione inadeguata), categorie rispetto alle quali la ricerca ha stabilito interventi specifici e la cui validità ed efficacia sono dimostrate.

Il metodo Housing First quindi, fa del diritto alla casa il punto di partenza del lavoro con le persone senza dimora. Rispettando l’autodeterminazione della persona e valorizzando le sue risorse e capacità la pone al centro di un progetto di aiuto personalizzato. L’equipe degli operatori accompagna la persona al recupero della propria autonomia sostenendola anche nel percorso terapeutico eventualmente avviato. La casa infatti assicura ad ogni persona un ambiente sicuro e stabile che favorisce l’efficacia di qualsiasi eventuale trattamento terapeutico.

Un approccio non del tutto sconosciuto agli operatori dell’Ambito 10 di Fabriano, che grazie al progetto Rise-Up hanno attivato alcune esperienze che hanno posto il diritto alla casa al centro del loro intervento sul territorio. In agenda i prossimi 26 novembre, 2 e 9 dicembre, il corso gratuito online, “L’ECONOMIA DOMESTICA A PORTATA DI MANO”, un pacchetto di lezioni sulla gestione del budget familiare: dal controllo dei consumi domestici, all’accesso a strumenti bancari ed incentivi fiscali. Per fare chiarezza sulle tante incognite pratiche della nostra vita quotidiana. (Per informazioni e contatti: Assistente Sociale Vico Stefania 0732 695270 stefania.vico@umesinofrasassi.it)

Consapevoli di quanto lavoro si debba e si possa ancora fare, dichiarano: “Gli interventi fino ad oggi messi in campo, pur essendo di fondamentale importanza, non soddisfano le esigenze di queste persone, ma rappresentano la copertura temporanea ad uno stato di emergenza”.

Una riflessione ancor più preminente nell’attuale momento storico: con la pandemia e la chiusura del centro d’accoglienza gestito dall’Associazione San Vincenzo de Paoli di Fabriano, gli operatori affrontano ogni giorno nuovi casi di emergenza abitativa, da qui l’esigenza di ripensare ai modelli operativi con una preparazione specifica.

 “Le discussioni collettive sono state l’occasione per ripensare al nostro lavoro quotidiano con le persone che vivono un disagio abitativo, ai modelli di intervento che mettiamo in atto e alla loro efficacia reale, oltre che un importante momento di scambio emotivo”.

L’adozione del metodo Housing First innesca ricadute positive sulla società; grazie al lavoro degli operatori, il giudizio della collettività verso chi vive una condizione di esclusione sociale può e deve cambiare.

Il beneficiario possiede capacità e risorse che possono essere spese attivamente all’interno della collettività, a sua volta stimolata verso un ritrovato e più esteso senso di appartenenza.

“Ringraziamo il formatore Giuseppe Dardes e speriamo che l’Housing Fist entri a far parte della nostra metodologia di lavoro con le persone senza dimora e con la comunità”.

A Fabriano con Rise-Up “Abitare è un bisogno primario”

 

Prende il via dall’Ambito Territoriale 10 la formazione agli operatori già attivi nel “Progetto Rise Up – Esperienze e percorsi di reciproco benessere” cofinanziato dalla Fondazione Cariverona.

Il percorso si focalizzerà sul tema dell’”Housing First”, un approccio socio-riabilitativo che pone il tema dell’abitare in cima ai bisogni primari dell’individuo e che a partire da ciò si propone di accompagnare chi ne è stato privato attraverso un percorso multidisciplinare di riappropriazione di questo diritto inalienabile. 

Contrariamente ai tradizionali interventi riabilitativi adottati, che vedono la conquista del diritto ad “abitare”, come tappa finale del percorso di reinserimento sociale, secondo il metodo “Housing First” la casa rappresenta la condizione iniziale da cui sviluppare tutto il programma di reinserimento.

A partire da Marzo 2020, a seguito della chiusura dei Centri di Prima Accoglienza attuata come misura di contenimento dei contagi da Covid 19, sul territorio gestito dall’Ambito Territoriale 10 di Fabriano, si è registrato un aumento del numero di persone senza dimora che avrebbero avuto accesso al Centro. Un tema centrale per chi lavora ogni giorno con quegli strati della popolazione afflitti dalle più varie condizioni di disagio. Da qui nasce l’esigenza di approfondire l’approccio dell’“Housing First”.

Proseguendo il lavoro cominciato con il progetto Rise Up, che si concluderà a Marzo 2021 e destinato ai nuclei famigliari in condizioni di precarietà abitativa temporanea, gli operatori dell’Ambito 10 affronteranno un intenso percorso di formazione dal titolo “L’approccio Housing First: dalla Strada alla casa”.

Il corso sarà frequentato in modalità on line per un totale di 5 ore suddivise in due giorni (27 ottobre e 10 novembre), con lezioni tenute da docenti esperti della Federazione Italiana degli Organismi per le Persone senza Dimora, (FIO.psd), attiva da circa 30 anni nel contrastare la grave emarginazione, e che per prima ha adottato e diffuso questo approccio in Italia.

Attualmente aderiscono al Network Housing First Italia 33 realtà provenienti da 11 regioni italiane. La promozione di pratiche e metodologie evolute finalizzate al contrasto alla povertà estrema continuerà anche nel 2021 con l’attivazione interventi e servizi derivanti dalla “Quota Povertà Estrema del Fondo Povertà” che prevede la sperimentazione di esperienze di Housing First.



ESPERIENZE E PERCORSI DI RECIPROCO BENESSERE


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Il progetto “Rise-Up”, voluto e cofinanziato dall’Ambito Sociale di Fabriano e dalla Fondazione “Cariverona”, è stato prorogato da quest’ultima fino a marzo 2021 e, dopo l’emergenza Coronavirus, ha ripreso a pieno ritmo.
Ricordiamo brevemente che il progetto si rivolge alle famiglie in condizione di disagio abitativo (ad es. famiglie che hanno subito uno sfratto e non sono in grado di trovare una nuova casa in affitto) e mette a disposizione in Località Attiggio quattro appartamenti per un periodo di 6 mesi. 

Non si tratta però solo di una casa ma di un progetto di sostegno e accompagnamento della famiglia ad un miglioramento della propria condizione di vita a livello sociale, economico e lavorativo. Nel progetto quindi famiglia, Servizio Sociale e, dove possibile, le associazioni del territorio, si impegnano reciprocamente: il Servizio Sociale mette a disposizione la possibilità di attivare Tirocini d’Inclusione Sociale, corsi di formazione professionale, attività di sostegno scolastico e attività ricreative e sportive extra scolastiche per i minori presenti in famiglia. La famiglia dall’altra parte si impegna ad attivarsi concretamente per migliorare la propria condizione lavorativa, per conoscere meglio i servizi del territorio e per aumentare il proprio grado di integrazione sociale. Il progetto si caratterizza per la collaborazione (partenariato) con le associazioni del territorio con le quali le famiglie ospitate si impegnano a “restituire” ciò che hanno ricevuto attraverso servizi di volontariato.
Ad oggi i quattro appartamenti sono stati abitati soprattutto da famiglie monoparentali con figli: una di queste famiglie a fine luglio ha terminato il progetto d’accoglienza ed ha trovato una nuova casa in affitto grazie ad un miglioramento delle condizioni lavorative e ad una ritrovata autonomia dalla propria famiglia d’origine. Un altro appartamento si libererà tra qualche settimana perché la persona che lo occupa, accolto in situazione d’emergenza durante il lockdown, è stato inserito in un diverso progetto d’accoglienza. Anche la famiglia che occupa il terzo appartamento, sta per concludere il percorso d’accoglienza perché, grazie al miglioramento delle proprie condizioni economiche, ha trovato una nuova casa in affitto. Infine l’ultimo appartamento continua ad ospitare persone che hanno bisogno di un tempo più lungo per raggiungere una piena autonomia economica ed abitativa.
Per alcuni ospiti è partito un laboratorio linguistico individualizzato per il potenziamento della lingua italiana e a settembre due beneficiari potranno partecipare ad un corso per saldatore con rilascio di patentino finale.

 
Inoltre stanno continuando gli incontri con le associazioni del territorio per trovare nuove disponibilità di collaborazione al progetto.
Il progetto “Rise Up” quindi continua ad andare avanti generando e ri-generando le risorse della collettività!

Una casa per ripartire e ricostruire la propria vita


Il progetto Rise Up apre le porte dei 4 nuclei abitativi localizzati nella frazione di Attiggio, Fabriano, e parte integrante del percorso del progetto sostenuto da Cariverona.

Un sostegno economico fondamentale, motore delle azioni che si sono inserite all’interno del Bando Povertà 2018.

Appartamenti ora occupati al 100%, per un progetto di social housing all’interno della comunità fabrianese attraverso un percorso di crescita e formazione professionale, in maniera tale da poter ricostruire un percorso umano e lavorativo che sta mettendo al centro famiglie a rischio o sotto sfratto.

Un format di intervento integrato che vede partecipare soggetti pubblici e non che si trovano sul territorio dell’Ambito Sociale Territoriale 10.
 
4 famiglie sostenute, scuola per i bambini, sport, tirocini di inclusione sociale in un percorso per accompagnare verso l’indipendenza. I quattro appartamenti sono ammobiliati, con materiale donato dalla comunità e dalle associazioni fabrianesi che hanno abbracciato il progetto.

 Una rete che funziona, con le famiglie impegnate nel “rilanciare” la propria esistenza sostenute dai quattro cardini del progetto Rise Up: Raccogliere, Redistribuire, Rigenerare, Responsabilizzare
Il progetto “Rise Up” parte all’interno del tavolo previsto dal protocollo d’intesa per la realizzazione di un sistema integrato di azioni e risorse a sostegno dei singoli e famiglie in difficoltà attraverso l’istituzione di un osservatorio sulla povertà. 

Obbiettivo quello di applicare i concetti del “welfare generativo”, welfare che sia in grado di rigenerare le risorse (già) disponibili, responsabilizzando le persone che ricevono aiuto, al fine di aumentare il rendimento degli interventi delle politiche sociali a beneficio dell’intera collettività.